Tra le colline metallifere e la Val di Merse
Sei sicuro di aver visto tutto in Toscana?
Itinerario alternativo tra borghi e campagne inesplorate: un tour da bandiera arancione del Touring club
Volevo fare un salto nel Medioevo, eccomi accontentata. Se cerchi un weekend magico, dal sapore un po’ fiabesco e un po’ dantesco, che ti riporti indietro nel tempo tra castelli, cavalieri e gironi infernali, devi assolutamente pianificare un paio di giorni alla scoperta della Toscana del “dietro le quinte”: quella meno conosciuta, sorella minore della più famosa Val d’Orcia.
ITINERARIO NELLA VALLE DEL DIAVOLO TRA LE COLLINE METALLIFERE
Incastonata tra Siena e le Colline Metallifere, la Val di Merse è famosa per i paesaggi, le acque termali e l’enogastronomia. Ma per arrivarci, partendo da Bolgheri (un altro angolo di Toscana, quello della riviera degli Etruschi, di cui ti parlerò presto) ho optato per un assaggio della Valle del Diavolo, un luogo misterioso, fatto di soffioni boraciferi, fumi bianchi e geyser. Un paesaggio suggestivo e un po’ spettrale che si dice abbia ispirato Dante Alighieri nella rappresentazione dell'Inferno.
I BORGHI DA VEDERE TRA LA VAL DI CORNIA E LA VALLE DEL DIAVOLO
Seguendo la direzione di Larderello (così ribattezzata in onore dell’ingegnere francese François Jacques de Larderel, che nell’800 promosse lo sfruttamento industriale dei soffioni boraciferi perfezionando il metodo di estrazione dell'acido borico) c’è il primo pit stop fotografico sul borgo di Canneto, tra la Val di Cornia e la Val di Cecina. Uno scorcio che merita di essere fotografato anche solo dalla strada.
Una curiosità: Canneto possiede ancora una cinta muraria che circonda l’abitato: le vie all’interno sono tutte intitolate ai Re d’Italia. Qui ha soggiornato anche il poeta Giosuè Carducci.
DOVE MANGIARE A CANNETO
La fermata con vista Canneto è stata una sosta mordi e fuggi per proseguire poi l’itinerario, ma se vuoi fermarti per pranzo l’Osteria del Ghiotto è sulla strada: specialità toscane e vini ottimi. Non proprio economico ma sicuramente meritevole!
Proseguiamo il nostro “on the road” tra farfalle, ciclisti e ronzii: la pace assoluta, tutto intorno la natura. Greggi, pastori e “no signal” sul telefono. Imposta bene il navigatore satellitare. Con Vodafone, il telefono durante tutto il weekend non ha mai ricevuto segnale continuativo. Il che, a me non è dispiaciuto affatto ma a qualcuno forse potrebbe dar fastidio.
TOSCANA IN BICICLETTA
Se sei sportivo o appassionato delle due ruote, non potrai farti mancare un’escursione con accompagnatore: lungo il nostro tragitto abbiamo incrociato il team del Poggio all’Agnello Sport & Active Holidays (Populonia) che organizza per gli ospiti uscite in bicicletta professionali. Un buon modo per unire al soggiorno di relax un tour in bici tra i borghi della zona.
VEDERE I SOFFIONI BORACIFERI A LARDERELLO E DINTORNI
Venendo da Castagneto Carducci, Larderello (prima esperienza al mondo di sfruttamento dell'energia geotermica per la produzione di energia elettrica) è poco distante. Possiamo scegliere se raggiungere Suvereto, Monteverdi Marittimo o Monterotondo Marittimo, ed è qui che ci dirigiamo entrando a tutti gli effetti nell’Area geotermica di Pomarance, con l’inizio dell’itinerario dei soffioni in corrispondenza del paesino di Lustignano. Già all’inizio dell’800 qui si estraeva borace dai “lagoni rossi”, un’attività che caratterizza ancora oggi fortemente il paesaggio e che all’epoca valse al borgo il nome di “Magazzino del diavolo”.
Sempre in direzione Monterotondo decidiamo di seguire le indicazioni per Lago Boracifero (una località vera e propria, non un lago come ci si aspetterebbe): sorgono qui i villaggi Enel Green, dove il paesaggio tipicamente toscano viene attraversato da serpentoni di tubi che convogliano il vapore.
Non tocchiamo Montecerboli, frazione di Pomarance (Pisa), che nel nome richiama la figura mitologica di Cerbero, il cane a tre teste che Dante pone a guardia del regno infernale. Ma, sempre nei pressi di Larderello, optiamo per Sasso Pisano, frazione di Castelnuovo di Val di Cecina.
A SASSO PISANO PER OSSERVARE LE FUMAROLE
Il Parco delle Fumarole è accessibile liberamente in tutti i periodi dell'anno. In realtà per osservare meglio il fenomeno naturale conviene andare al Mubia, Museo delle biancane. In ogni caso Sasso Pisano merita la visita se non altro per il biolago balneabile (in questo periodo chiuso per Covid). Per i trekker, c’è un sentiero attrezzato che consente di visitare i soffioni attraversando i due borghi medievali di Sasso e Monterotondo.
COSA VEDERE AL MUBIA, MUSEO DELLE BIANCANE
Per visitare il Mubia, Museo Geologico delle biancane all’interno dell’ex centrale dei lagoni Boraciferi di Monterotondo Marittimo, è sufficiente un’ora.
Suggerimento: portati dietro un paio di scarpe da ginnastica. Io avevo i sandali, non sono indicati per la visita del parco. Per fortuna ho sempre il ricambio nella bauliera dell’auto!
Per il parco sono 3km circa andata e ritorno, un tragitto facilmente percorribile.
Pur non essendo appassionata di geotermia, il museo, all’interno del parco tecnologico ed archeologico delle Colline Metallifere Grossetane è una tappa interessante, soprattutto per i bambini. All’interno della “Geonave” allestita nella sala principale, infatti, si può intraprendere un viaggio virtuale al centro della terra. Sembrerà di essere in una grande pentola a pressione. Il posto giusto per scoprire un po’ del vocabolario legato alla geotermia e capire le differenze tra soffione, fumarole, putizze e fumacchi.
DOVE MANGIARE A CASTELNUOVO VAL DI CECINA
Scegliamo per il pranzo Castelnuovo Val di Cecina (bandiera arancione Touring club) e ci fermiamo alla trattoria La vecchia fonte sulla terrazza panoramica che è tutta per noi.
TRAVALE, IL BORGO TOSCANO DOVE E' NATA LA LINGUA ITALIANA
Il nostro on the road riprende verso Travale, il borgo di Elena l’incantatrice e della lingua italiana.
“Guaita, guaita male, non mangiai ma’ mezo pane”. Così recita la targa che si trova nel centro storico e che celebra la nascita della lingua italiana.
Nell’archivio storico della Diocesi di Volterra è conservata una pergamena del 1158, la carta di Travale, in cui viene riportata in quella che veniva definita lingua volgare, una tra le prime testimonianze della lingua italiana. Il paesino, di epoca medievale è isolato e tranquillo. Perfetto per una sosta fotografica di una mezz’oretta.
LA LEGGENDA DI ELENA DI TRAVALE
Questo paesino nascosto tra la campagna toscana fu il luogo in cui visse tale «monna Elena, moglie di Nanni da Travale detto Sarteano», conosciuta come Elena da Travale, una delle più famose streghe della Maremma, specializzata nella pratica dei filtri di amore e di odio. Accusata di essere «incantatrice, divinatrice e sortilega, abile a manipolare i consigli secondo le risposte del demonio» nel 1423 fu portata in tribunale e sottoposta ad un pressante interrogatorio. Svelò l'eterno segreto dell'odio e dell'amore; fu quindi frustata, esposta ai lazzi della folla ed esiliata.
Di strada è Radicondoli, altro borgo molto apprezzato dai turisti. Noi decidiamo di tirare avanti tra le macchie gialle delle ginestre lungo la sp5 delle Galleraie ed eccoci in Val di Merse.
GRAN TOUR DELLA VAL DI MERSE IN UN WEEKEND
La Val di Merse è una vallata toscana che si inframezza tra Siena e le Colline Metallifere, ricca di fiumi e corsi d’acqua, dove sgorgano sorgenti termali dalle quali si può trarre bellezza, benessere e relax.
TERME DI PETRIOLO
L’accesso alle acque solforose di Petriolo è libero ma si può scegliere anche di godersi pace e tranquillità nell'adiacente stabilimento privato. Le terme si trovano nella Valle dell'Ombrone, lungo il corso del fiume Farma, al confine tra i comuni di Monticiano e Civitella Paganico, a cavallo tra la provincia di Siena e quella di Grosseto. L’acqua sgorga a +43°: una sorgente termale già conosciuta all’epoca romana tanto da essere citate in un'orazione di Cicerone.
DA NON PERDERE SE TI TROVI IN VAL DI MERSE
- Chiusdino, piccolo borgo medievale di origine longobarda. Situato su una collina possiamo ancora vedere i resti dell’antica cinta muraria.
- Il Mulino delle Pile, l’agriturismo che ha prestato l’immagine, come primo testimonial negli anni ’90, alla Mulino Bianco. Un sogno di bambina che diventa realtà!
- l'affascinante e misteriosa Abbazia di San Galgano, una costruzione monumentale, senza tetto ( e per questo mozzafiato!). Prende vita qui la leggenda della "Spada nella Roccia". San Galgano infatti si ritirò su quest’Eremo dopo la conversione al cattolicesimo e conficcò la sua spada nella roccia per farne una croce. Una spada che è ancora oggi oggetto di studio e che regala un tocco davvero suggestivo alla visita!
- Sovicille, ovvero “luogo soave“, una delle perle del senese, introdotta dalla nota e maestosa Villa di Cetinale.
- Iesa, piccolo borgo "disegnato", una chicca, un paesino che si incontra sulla strada per Monticiano. Ricca di "pareti colorate" e di scorci da fotografare.
- Castiglion che dio sol sa (Castel Balzetti), isolato e immerso in un bosco di cerri e lecci è raggiungibile seguendo il percoso del CAI (N.400) che parte dal piccolo borgo di Brenna. Purtroppo non avevo dietro il costume, le scarpe da trekking e l'abbigliamento giusto ma: il percorso deve essere spettacolare! Un'escursione che segue le acque del fiume Merse snodandosi nel bosco tra ponticelli e gore.
- il Ponte della Pia, scenario del celebre film di Mario Monicelli "Brancaleone alle crociate" con Vittorio Gassman. Il ponte di origine romana sorge nel comune di Sovicille e collega le due rive del torrente Rosia.
Il nome farebbe riferimento a Pia de' Tolomei, misterioso personaggio del canto V del Purgatorio, Divina Commedia. Pare che la giovane aristocratica senese sia stata protagonista di una vicenda che la lega, oggi, a questo ponte.
Ultimo consiglio: un minitour nel tour, ovvero quello dedicato ai campi di girasole. Luglio è il mese perfetto per perdersi tra gli immensi campi che incontrerai lungo la strada!
Spero di averti fatto venire la voglia e la curiosità di esplorare questa parte meno conosciuta della mia Toscana. Se hai bisogno di info, lascia un commento!
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